Milan, Mihajlovic se la gode: "E' la gioia più grande da quando alleno"
Dopo il tris rifilato all'amico Mancini, Sinisa Mihajlovic parla così: "Un derby vinto così è bellissimo. E' cominciato il girone delle vendette per noi".
Dopo un equilibrio iniziale, nel derby di Milano non c'è stata storia. La squadra di Mihajlovic ha fatto sua la partita nel secondo tempo, quando Icardi ha fallito il punto del pareggio con il rigore. Poi Bacca e Niang hanno messo in ghiaccio il risultato, per il tris del Milan.
Nel post-partita, ai microfoni di 'Mediaset Premium', Mihajlovic ha parlato così: "Questa è la gioia più bella da quando sono allenatore. Vincere un derby così ha un sapore particolare. Nel girone di ritorno stiamo cominciando a prendere le vendette, sia contro l'Inter stasera, che contro la Fiorentina".
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L'allenatore serbo ha poi continuato nel commentare il momento d'oro: "I ragazzi sono stati bravissimi e ora dobbiamo solo continuare così. Per una volta siamo stati anche fortunati. E' una vittoria dedicata al presidente, che è il nostro primo tifoso. Sono contento anche per tutti i tifosi".
"Il nostro obiettivo è l'Europa League - ammette poi Mihajlovic sulla scia delle parole di Barbara Berlusconi - Ma faremo di tutto per entrare in Champions League".
Poi, Mihajlovic spiega qual'è stato il punto di forza della sua squadra, ai microfoni di 'Sky Sport': "Il Milan ha fatto la differenza perché ha sfruttato bene le occasioni, e abbiamo lo stesso mancato qualche contropiede per segnare. Abbiamo vinto per coraggio e per cinismo, che per tante partite ci è mancato. Poi sapevo che Mancini avrebbe giocato a specchio con noi perché un po' lo conosco, e così ho cercato di prevalere nei duelli individuali".
L'allenatore del Milan parla anche della sua posizione, spesso messa in discussione: "Io anche nei mesi precedenti sono stato sereno. Ho dato sempre il massimo e ho la testa a posto. Quando dai il 100% nel tuo lavoro devi stare tranquillo. Se sei un allenatore capace devi andare avanti per le tue idee. Sapevo che ci mancava solo un piccolo gradino per fare il salto in avanti".
Infine, menzione speciale per Honda, risorto: "Lui è un buon giocatore a cui, peccato, non gli si perdona niente - ammette Mihajlovic - Adesso sta cominciando ad imparare il nuovo ruolo, è aiutato dalla sua mentalità giapponese, che lo porta ad essere come un soldatino e a sacrificarsi tanto. Sta facendo molto bene".
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