Il tecnico dell'Inter Roberto Mancini, non usa mezzi termini dopo il pari di Verona: "Scudetto addio, 4 o 5 di noi in campo con il cuscino". E quel ritiro sfiorato...
L'Inter non riesce a dare continuità alla vittoria contro il Chievo, andando ad impattare sul 3-3 sul terreno di gioco di un coriaceo Verona: nerazzurri che hanno anche rischiato di perdere la gara, se solo non fossero arrivati i sigilli di Icardi e Perisic in rimonta.
Comune denominatore della partita del 'Bentegodi' le disattenzioni sui calci piazzati: i tre goal degli scaligeri sono arrivati infatti su altrettanti scivoloni difensivi in marcatura dei difensori dell'Inter, incapaci di imporre la loro forza nella marcatura a zona.
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Roberto Mancini si è soffermato soprattutto su questo punto dopo il match: "Sono deluso, si tratta di due punti persi per errori che non si possono commettere a questi livelli. Ci è andata di lusso perché potevamo anche perdere, ma prima del derby non subivamo goal da calcio piazzato da oltre cinque mesi. Potevamo vincere se solo quattro o cinque di noi non si fossero portati il cuscino in campo: c'è stata una narcolessia collettiva, dal punto di vista delle occasioni create però non abbiamo fatto male".
Nonostante tutto c'è ancora fiducia per il futuro, anche se con qualche riserva: "Per il terzo posto sono ottimista, se vinciamo contro la Fiorentina li scavalchiamo. Il campionato si è accorciato e magari riusciamo a vincerne qualcuna di fila. Scudetto? Quella è ormai una storia chiusa".
Inoltre, come riportato da 'La Gazzetta dello Sport', Mancini avrebbe anche pensato di togliere le 48 ore di riposo e punire i suoi giocatori con il ritiro alla Pinetina: idea alla fine rientrata.
Nubi anche sul futuro dello stesso tecnico, in scadenza di contratto nel 2017. Il vicepresidente Javier Zanetti non ha dato indicazioni importanti a riguardo: "Stiamo costruendo un gruppo solido ed importante, abbiamo grande fiducia in Mancini ma c'è ancora tempo per parlare del suo rinnovo".
Verona-Inter 3-3: Scaligeri vicini all'impresa, Mancini si salva in extremis
Il Verona sfiora la seconda vittoria consecutiva grazie ai goal di Helander, Pisano e Ionita. Murillo, Icardi e Perisic non bastano per la lotta Scudetto.
Verona ed Inter danno spettacolo al Bentegodi: alla fine il risultato recita 3-3, perfetta sintesi di quanto si è visto in campo. Helander, Pisano e Ionita sono riusciti solo ad illudere la squadra di Maran; Icardi e Perisic firmano la rimonta dopo l'iniziale vantaggio di Murillo. Secondo risultato utile consecutivo per gli scaligeri, che si avvicinano al gruppo che lotta per la salvezza. I nerazzurri rischiano di perdere ulteriore terreno dalle prime della classe.
MARAN CON TONI & PAZZINI, MANCINI A TRAZIONE ANTERIORE - Maran schiera il suo Verona con il tipico 4-4-2 che prevede Gollini in porta davanti a Pisano, Moras, Helander e Albertazzi. A centrocampo la linea a quattro è composta da Fares e Wszolek sulle fasce, mentre Marrone e Ionita giostrano in mezzo al campo. In attacco la coppia pesante è ancora una volta formata da Pazzini e Toni.
Mancini conferma gli 11 del precedente turno fatta eccezione per due scelte: quella obbligata di Miranda squalificato e di Melo per Medel diffidato e quindi da non rischiare in vista della trasferta di Firenze. Davanti ad Handanovic, quindi, il quartetto è composto da Nagatomo, Murillo, Jesus e Telles. Il trio di centrocampo ritrova gli ormai titoralissimi Brozovic e Kondogbia, al fianco di Melo. In attacco il tridente atipico è formato da Palacio, Icardi ed Eder che, più che fare l’esterno di sinistra, accorcia sul compagno e capitano alla ricerca di una nuova intesa.
STA TUTTO NELLA TESTA - La prima clamorosa occasione capita a Palacio, che si fa murare da Gollini: azione da manuale per i tre lì davanti che si incrociano a meraviglia con Icardi che prende il cross sul primo palo, Eder porta via un difensore e Palacio può così raccogliere libero a centro area senza però finalizzare a dovere. L’Inter fin qui aveva segnato un solo goal su calcio d'angolo, contro il Verona, e ad un girone di ritorno la sentenza di ripete.
Questa volta è il nono minuto: cross di Brozovic e fantastico colpo di testa di Murillo. E se questa statistica non sembrava voler cambiare proprio quest’oggi, un altro numero sanciva l’Inter come unica formazione di Serie A a non aver mai subito gol proprio su situazione di calcio piazzato.
RIBALTONE SCALIGERO - Il Verona però questo non lo sa e risponde immediatamente, al 12esimo minuto, con un altro colpo di testa, sempre su angolo, con Helander che stacca in mezzo a tre maglie nerazzurre e schiaccia con potenza in fondo alla rete. I primi minuti di gara sono frizzanti, senza pause e con molti errori di misura. Passano tre minuti e il Verona incredibilmente si ripete con Pisano, sempre su calcio piazzato e di nuovo con un colpo di testa in mezzo a tante maglie avversarie. Al 16esimo il Verona ha già ribaltato la partita ed è incredibilmente in vantaggio.
VERONA ESAGERATO - L’Inter a testa bassa attacca e sostituisce Melo con Perisic, alla ricerca della fondamentale rimonta. Eppure la storia si ripete ancora e il Verona trova addirittura il terzo goal con il terzo tempo su angolo di Ionita che stacca in faccia a Murillo. Terzo assist di giornata di Marrone. La partita però non smette di avere ritmi altissimi e i nerazzurri sono ancora vivi.
Infatti alla prima vera azione corale del secondo tempo Perisic trova il cross rasoterra dentro per Icardi che a tu per tu con Gollini non sbaglia. Nuova speranza per gli uomini di Mancini che ci credono e continuano a macinare gioco, alternando occasioni clamorose con protagonisti il generosissimo Palacio e lo straordinario Gollini.
PARTITA DELL’ANNO? - Al 32esimo l’Inter trova di nuovo la combinazione laterale con un Palacio scatenato. L’argentino indovina i tempi giusti per il cross in mezzo, Icardi buca ma si porta dietro i due difensori centrali e così Perisic arriva a chiudere sul secondo palo. Gollini indovina la parata anche questa volta ma la palla sbatte sul palo ed entra. Una delle partite più belle dell’anno, è 3 a 3.
L’Inter è travolgente ma la partita è troppo pazza e non sembra voler girare nel verso giusto per nessuna delle due squadre. Anche Eder ci prova mettendola all’incrocio dei pali ma deve fare i conti con un Golini da 10 in pagella. Il Verona non è da meno e dopo appena un minuto trova il palo con l’incursione dalla sinistra di Gilberto. Neanche il tempo di disperarsi che Romulo cerca il pallonetto da fuori area sfiorando il vantaggio. Vantaggio che sembra arrivare dalla testa di Icardi che spreca però un cross al bacio. Ritmi indiavolati, non sembra quasi la Serie A.
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