Масимильяно Аллегри:" Нам необходимо пройти через феноменальную игру после победы над МЮ и и глупую игру после ничьей с Фрозионе
Massimiliano Allegri alla vigilia di Napoli-Juventus: "Ci vuole lucidità per gestire questi momenti". Sulla formazione: "Morata c'è, Lichtsteiner no. A 3 o a 4? Vediamo".
5 punti nelle prime 5 giornate: non è e non può essere accettabile il rendimento offerto fino a questo momento dalla Juventus. E il problema, per la formazione di Massimiliano Allegri, è che dopo il pareggio contro il Frosinone arriva la per nulla semplice trasferta di Napoli, in programma domani sera nel secondo anticipo del sesto turno.
Si comincia con la situazione infortuni. Da chi c'è e chi non c'è: "Lichtsteiner sta facendo degli esami e domani non ci sarà, Caceres sarà a disposizione da mercoledì, Khedira in gruppo da domenica, Marchisio dopo la sosta per le nazionali. Morata? Sarà a disposizione per la sfida col Napoli".
Così, al San Paolo si potrebbe vedere Simone Padoin, impiegabile nella posizione di terzino destro: "Lo hanno criticato dopo le prime due partite, ma non è colpa sua se abbiamo perso contro l'Udinese e la Roma. Lo scorso anno ha disputato una bella stagione, mi dà varie opportunità per le sue caratteristiche. Posso utilizzarlo in quella posizione, vediamo se giocare a 3 o a 4".
Allegri attende la sosta per fare il punto della situazione e riacquisire qualche pedina dall'infermeria: "Potremo avere quell'esperienza in più che oggi non abbiamo - dice - La classifica non ci sorride? 2 punti in 3 partite casalinghe sono pochi, vuol dire che qualcosa non sta funzionando. Però dobbiamo rimanere sereni: per ora ci sono le prestazioni, arriveranno anche i risultati".
Dopo il Napoli torna la Champions League: c'è il Siviglia all'orizzonte. "Sarà una settimana importantissima, dobbiamo affrontarla nel migliore dei modi. Dovremo metterci entusiasmo, convinzione e cattiveria. Gli spagnoli hanno vinto due Europa League consecutive, per cui hanno grosse qualità".
Allegri rimpiange ancora l'1-1 col Frosinone: "Non dovevamo concedergli quel calcio d'angolo...". Però mette i puntini sulle i: "Le critiche fanno parte del mio mestiere, però se dopo Manchester eravamo dei fenomeni adesso siamo dei cogl***i e io l'allenatore più scarso di tutti. Questi momenti vanno gestiti con lucidità".
Una rete di Zaza illude la Juventus, che però ha il torto di non chiudere i conti e nel finale subisce la rete del pareggio del Frosinone: a firmare un'impresa storica è Blanchard.
Beffa atroce per la Juventus. Un colpo di testa di Blanchard gela lo Juventus Stadium, rete che premia un Frosinone sbarcato a Torino per cercare di fare il suo, trovando un punto significativo in uno degli stadi più prestigiosi d'Europa. I bianconeri, dopo aver gestito con attenzione buona parte della gara, pagano ancora una volta la poca concretezza. Le amnesie difensive iniziano a pesare e, con un sistema difensivo di questo tipo, difficilmente si fa strada.
DYBALA ANCORA IN PANCHINA – Massimiliano Allegri, pensando anche al match di sabato sera contro i partenopei, decide di affidarsi a un turnover corposo. Dentro nell'assetto titolare Neto, Alex Sandro e Zaza, confermato Lemina. In avanti, invece, Dybala nuovamente in panchina. Tridente offensivo: Cuadrado, Pereyra e Zaza. Nel Frosinone occhi puntati principalmente su Leali, estremo difensore di proprietà della Juventus in prestito alla corte di Stellone, formazione “operaia” e missione (altamente) proibitiva.
CUADRADO AL TOP – Il primo sussulto della partita è di Cuadrado, conclusione dalla distanza che si spegne nettamente alta. Il colombiano è in forma, sul fronte destro non offre punti di riferimento e, avvalendosi di un'ottima tecnica, riesce quasi sempre a creare la superiorità numerica. Alle volte, però, eccelle nella non concretezza. La Juventus parte bene, intensità e qualità, Pogba con un destro a giro incantevole per poco non trova il palo lontano. Pochi minuti dopo, questa volta con il mancino, il centrocampista francese ci prova nuovamente, non un granché. E' sempre Cuadrado a impensierire la retroguardia ciociara, uomo puntato e destro secco, Leali ancora una volta guarda la palla sfilare di poco a lato. Il Frosinone, come da copione, si limita a contenere e a chiudere gli spazi, unica tattica possibile da sfoggiare in casa di una corazzata. Ma poi, quando non te lo aspetti, sono proprio gli ospiti a sfiorare il goal: palo di Castillo a portiere battuto. Dopo lo spavento, e che spavento, i bianconeri tornano a cercare la rete del vantaggio. Sturaro non ottimizza a dovere un ottimo cross di Alex Sandro, il mancino del brasiliano è pura delizia. Legno anche per la Vecchia Signora. Pogba decide di prendere l'ascensore, stacco perentorio e traversa, film già visto a Genova. Il primo tempo si spegne sullo 0-0.
GODURIA FROSINONE – Dybala e Chiellini per Lichtsteiner e Sturaro, passaggio al 3-5-2, Allegri nel secondo tempo opta per cambiare l'impianto di gioco, togliendo un difensore e cercando di dare ritmo alle corsie esterne, avvalendosi delle qualità tecniche del centravanti argentino. Quest'ultimo si presenta con un destro secco ben respinto da Leali. Altro giro, altra traversa. Un colpo di testa – deviato – di Zaza viaggia all'insegna della sfortuna, il bomber lucano si muove bene e profonde grande generosità e, infatti, con la complicità di Blanchard trova la sua prima rete in bianconero, sbloccando una partita non di facile lettura. Per la Juventus tutto diventa semplice, le individualità si esaltano e ne benefica la coralità, Frosinone incapace di reagire. Hernanes a partita in corso per dare qualità alla manovra zebrata e, contemporaneamente, per gestire il successo. Chiellini, pescato da un destro leggero di Bonucci, di testa sfiora la marcatura. Pereyra, irridendo la difesa avversaria, tra potenza e conclusione, dimostra di essere un giocatore importante: questione di centimetri. Il Profeta brasiliano è in serata, scalda i guantoni di Leali con una bordata dalla distanza, tassello ideale per abbassare il ritmo di gara con intelligenza. Nei minuti finali sembra accademia, Dybala a giro di mancino per poco non segna. Ma è Blanchard l'uomo della serata. Nel male e nel bene. Di testa – a tempo scaduto – rovina il mercoledì a tinte bianconere, regalando ai suoi compagni un punto pressoché vitale.
LAMPO DI ZAZA – 77 minuti decisivi per Zaza. Forse anche per il suo futuro sotto la Mole. L'ex centravanti del Sassuolo, al di là della rete sporca, dimostra di avere voglia e, soprattutto, capacità per vestire una maglia assai prestigiosa. In fase di non possesso aiuta alacremente la squadra, in area si fa valere in tutti i fondamentali. Insomma, dalla prova contro il Frosinone ne esce bene. Da valutare ad ampio raggio.
LEMINA PUO' CRESCERE – L'ex mediano dell'OM, sbarcato nel capoluogo piemontese nelle ultime ore del mercato estivo, dimostra di essere un giocatore “pronto”. Ottimo senso della posizione, buone letture in fase di interdizione, Allegri gli regala la seconda partita consecutiva da titolare e, la risposta, è indubbiamente ottima. Il ragazzo, vantando solamente 22 primavere, può crescere vistosamente. Lineare e pulito nell'impostazione.
FROSINONE, CHE CUORE – Per i ragazzi di Stellone questa si preannuncia una stagione assai delicata. L'organico, probabilmente, non è da massima serie. I ciociari, pur essendo limitati dal punto di vista tecnico, provano a dare filo da torcere a tutti, mettendo in campo polmoni e spensieratezza. Un atteggiamento che può premiare; vedi il colpo di testa finale di Blanchard. Salvarsi, vista l'elevata concorrenza, non sarà semplice. Intervenendo a gennaio, in maniera mirata, l'organico potrebbe vantare ampi margini di miglioramento.
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