La Juventus si aggiudica il big match della giornata con un lampo di Dybala, dopo tanta noia. Alla Roma non basta ancora Spalletti.
La Juventus, grazie all'ennesima prodezza offerta da Paulo Dybala, si aggiudica tre punti d'oro contro la Roma e, parallelamente, l'undicesima vittoria consecutiva in campionato. Gara tosta, condita da diversi gialli, sbloccata solamente da una giocata dell'argentino che, ormai, è diventato l'idolo incontrastato dello Stadium. I giallorossi, remissivi in fase offensiva ma oculati in quella difensiva, rischiano poco e dimostrano – a tratti – di essere in crescita dal punto di vista del possesso. Troppo poco, tuttavia, per fermare la cavalcata zebrata.
NESSUNA SORPRESA – La Juventus, seguendo le linee guida della vigilia, non propone grandi novità. Il modulo, ormai divenuto quello base, è il 3-5-2: Buffon in porta, il rientrante Barzagli ad affiancare Bonucci e Chiellini; Lichtsteiner a macinare chilometri sulla destra, Evra su quella mancina dopo il turno di riposo conseguito contro la Lazio in Coppa Italia; a centrocampo spazio per i titolarissimi Marchisio, Khedira e Pogba; davanti il solito tandem composto da Mandzukic e Dybala.
La Roma, dopo il punto ottenuto contro il Verona in occasione del ritorno di Luciano Spalletti sulla panchina giallorossa, continua a cercare qualche nuova situazione tattica. Szczesny a difendere i pali dei capitolini; Manolas, De Rossi e Rudiger nel pacchetto difensivo a tre; Florenzi e Digne sulle corsie esterne; Vainqueur e Pjanic a centrocampo, Nainggolan e Salah dietro Dzeko.
GARA TOSTA – Partenza all'insegna del ritmo elevato, entrambe le squadre hanno un ottimo motivo per vincere e, questa doppia voglia, la si nota esplicitamente nei minuti iniziali. De Rossi si aggiudica un giallo per fallo a palla lontana su Mandzukic e, dagli sviluppi della punizione stessa, Dybala non riesce a sorprendere Szczesny. Juventus a fare la partita e Roma attenta principalmente a chiudere gli spazi. Il match dell'andata, quindi, è un ricordo lontano. Contrasti accesi a comporre il quadro, gara sentita e tosta. Dopo De Rossi, l'ammonizione tocca a Rudiger. Non il massimo, sotto il 15', avere la difesa sotto pressione. La Roma prova a farsi vedere dalla distanza con Florenzi, destro bloccato agevolmente da Buffon. I giallorossi, tuttavia, faticano ad organizzare una manovra proficua. I padroni di casa provano ad allargare il gioco per favorire gli inserimenti degli esterni, triangolazioni pregevoli, non sfruttate però dai terminali offensivi.
POSSESSO GIALLOROSSO – Chiellini dimostra di essere in serata, chiusure chirurgiche e la consueta fisicità. La Roma, dopo il ritmo frenetico imposto dalla Juventus, prova a venirne a capo attraverso un possesso ragionato. Ma, molte volte, i capitolini non riescono ad esprimere i propri concetti in maniera nitida; sintomo di poca serenità. La Vecchia Signora ci prova anche con Khedira, abile nell'inserirsi tra le linee, pochi punti di riferimento per la retroguardia romanista.
Nainggolan, uno dei più positivi della Roma nei primi 45', svaria su tutto il fronte offensivo proponendo quantità e qualità. Con il trascorrere dei minuti, alzando il baricentro, gli ospiti soffrono il giusto l'identità bianconera. D'altronde, per perfezionare gli automatismi proposti dal nuovo allenatore, ci vorrà un po' di tempo. Evra, impreciso, riesce quasi sempre a trovare il fondo ma senza la qualità necessarie per mettere in mezzo palloni invitanti. La prima frazione di gara termina con una conclusione leggera di Dybala bloccata bene da Szczesny.
MOSSA CUADRADO – Nessun cambio in avvio di ripresa. La sfida rimane tesa e, questa volta, nella lista dei cattivi entrano Mandzukic e Pjanic. Insomma, svolgimento coerente con il primo tempo. La Juventus prova nuovamente a chiudere la Roma nella propria area, difesa alta e Dybala ad abbassare il raggio d'azione per favorire lo sviluppo del gioco. Giallorossi sempre attenti in fase difensiva. La Vecchia Signora fatica a sfondare sulle corsie esterne, movimenti elementari e sterili, difficile trovare la chiave vincente senza creare la superiorità numerica. Dybala dispensa lampi di classe qua e là, uomo imprescindibile per Allegri, in costante crescita. Il tecnico toscano, per cercare di dare una scossa ai suoi, toglie Lichtsteiner e mette Cuadrado: più spinta e qualità tecniche.
JOYA INFINITA – Cuadrado, Pogba, Mandzukic ed Evra, costruendo un'azione sontuosa, scaldano la serata di Szczesny; ma il diagonale del terzino transalpino non è così preciso da sfociare nella rete. Vainqueur, autore di una buona prova in contenimento, lascia il campo a Keita. Pogba non riesce ad incidere, scelte errate e poco movimento. Spalletti chiede ai suoi di provare qualche giocata in avanti. Obiettivo chiaro: non concentrarsi unicamente a difendere. Nel momento più difficile dell'incontro, tanto per cambiare, è Dybala a trascinare i suoi compagni sulla retta vita: sinistro magico e Juventus in vantaggio. La reazione della Roma è da associare unicamente a una punizione di Pjanic che spaventa – e non poco – Buffon. Nulla da fare: è trionfo bianconero.
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