Алегри считает, что Ювентус хорошо сыграл против Интера, делая как позитивные шаги так и ошибки, которые надо исправлять
Allegri ha visto una buona Juve contro l'Inter, cogliendo spunti positivi ma anche falle cui porre rimedio. Sull'arbitraggio afferma poi che Valeri ha condotto bene la gara.
Il palo colpito da Khedira a porta praticamente spalancata ancora brucia in casa Juventus, che la partita pareggiata contro l'Inter nel posticipo di domenica avrebbe anche potuto vincerla. E in quel caso si starebbe parlando di svolta della stagione e di rincorsa convinta alla vetta. Ora, invece, la squadra bianconera è ancora lontana, a -9, dalla Fiorentina che guida la classifica e parlare di Scudetto sembra azzardato, nonostante il mister bianconero Massimiliano Allegri sia convinto che la sua squadra riuscirà a rientrare nella lotta per il titolo.
"E' stata una bella partita - ha commentato Allegri in conferenza stampa - Abbiamo avuto diverse occasioni ma non siamo riusciti a sfruttarle. Bisogna recriminare, essere un pochino più consapevoli delle nostre qualità e dei nostri mezzi. Questa è una squadra che deve crescere, è solo tre giorni che siamo tutti insieme, dopo tre mesi, quindi bisogna crescere, essere più cattivi e più vogliosi quando andiamo in area, ma non soltanto quando tiriamo in area, anche quando facciamo la scelta dell'ultimo passaggio, bisogna migliorare. E questi giocatori hanno le qualità per farlo"
Domenica sera la Juventus è sembrata cambiare ritmo nella ripresa, grazie anche ad un Pogba più in partita. Ma Allegri non è d'accordo con questa analisi... "Credo che non ci sia stato un cambiamento tra il primo e il secondo tempo - ha affermato Allegri - Nel primo tempo eravamo partiti molto bene per 15 minuti, poi abbiamo sbagliato due-tre palle tecnicamente e abbiamo concesso all'Inter due-tre ripartenze. L'Inter è stata molto brava ad accorciare sulla seconda palla, quando trovavano Jovetic e Icardi, e noi arrivavamo un po' in ritardo".
"E' normale che poi, dopo aver speso per 15 minuti, bisognava rifiatare - ha detto ancora Allegri - e bisognava rifiatare con la palla nei piedi, e questo non lo abbiamo fatto, in questo dobbiamo migliorare. Nel secondo tempo invece la squadra ha giocato meglio, ha difeso molto più alta, perchè riuscivamo a portare 10 giocatori nella metà campo dell'Inter e siamo stati bravi a non farli mai ripartire. Anche se alla fine abbiamo regalato due punizioni di troppo".
Mentre Pogba giocava, male, contro l'Inter, i ladri hanno svaligiato la casa torinese del centrocampista bianconero. Anche fuori dal campo le cose vanno male...
Deluso per la prova di San Siro, Paul Pogba non ha trovato notizie positive tornato a Torino. Lasciata Milano dopo una prestazione senza squlli, eccezion fatta per uno straordinario slalom in mezzo al campo tra diversi giocatori dell'Inter, il francese ha fatto ritorno a casa trovando una sgraditissima sorpresa ad attenderlo.
Pogba ha infatti trovato l’alloggio torinese visitato dai ladri, riusciti ad entrare dopo aver scassinato una finestra sul retro. Disappunto e un po' di paura per il numero 10 della Juventus, che ha così immediatamente informato i carabinieri per fare i contisull'ammontare dei beni rubati dai topi d'appartemento.
I ladri hanno infatti rubato a Pogba dei gioielli, Rolex, ed alcuni capi di abbigliamento firmati, tra cui le preziose scarpette del giocatore francese. In mattinata nella sua abitazione i carabinieri dela compagnia Mirafiori hanno effettuato i primi rilievi e ora indagano per risalire ai responsabili.
Non è proprio il suo momento, visto e considerando le prestazioni ampiamente deludenti e il leziosismi nella maggior parte delle sue giocate: manca l'efficacia all'ex centrocampista del Manchester United, che più di una volta ha provato a strafare in mezzo al campo senza uscirne bene.
Un goal e tre assist nelle prime undici gare ufficiali di questa stagione, un magro bottino per un giocatore sulla carta nella top five assoluta dell'attuale Serie A: deludente anche a Milano, i tifosi della Juventus attendono di rivederlo protagonista dominante nelle prossime sfide di Champions e campionato.
Analizzando la partenza dello scorsa annata però spunta lo stesso deludente avvio, con due assist e un goal tra Serie A e Champions League: sinonimo di una prassi da parte del francese, che in estate e autunno non carbura, per poi esplodere negli ultimi due mesi dell'anno.
Rispetto al 2014/2015 però la Juventus ha essenziale bisogno di lui in questa fase della stagione di Serie A, visti i nove punti che separano Madama dalla vetta. Otto dalla Champions League: il francese deve svegliarsi il prima possibile. Così da dimenticare il brutto avvio e sì, anche la casa ripulita.
Inter-Juventus 0-0: Poco spettacolo nel Derby, legni per Khedira e Brozovic
Il Derby d’Italia numero 165 in Serie A finisce con un pareggio a reti bianche. Legni colpiti da Brozovic e Khedira, le difese hanno la meglio.
Il Derby d'Italia 226 non se lo aggiudica nessuno. Primo tempo gradevole, ripresa più bloccata. L'Inter, non entrando mai in sofferenza, guadagna un punto importante per quanto concerne la crescita mentale. La Juventus, non oltremisura pimpante, archivia un pareggio non estremamente proficuo in chiave classifica ma che, perlomeno negli scontri diretti, inverte un ruolino di marcia che fin qui aveva proposto le sconfitte di Roma e Napoli.
SORPRESA ZAZA – L'Inter di Roberto Mancini si presenta alla sfida contro i bianconeri proponendo un assetto camaleontico: Handanovic tra i pali; Murillo, Miranda e Juan Jesus in difesa; Santon e Perisic sugli esterni; a centrocampo Brozovic, Melo e Medel; in attacco Jovetic e Icardi. Risponde la Juventus con Buffon in porta; pacchetto arretrato composto da Barzagli, Bonucci e Chiellini ed Evra; Khedira, Marchisio e Pogba in linea metodista; nel tridente offensivo Cuadrado, Morata e Zaza preferito a Dybala.
GRANDE INTENSITA' – Partenza all'insegna del grande ritmo, Juventus sul pezzo fin dalla fase embrionale della partita, inserimenti mirati e buona velocità d'esecuzione. Handanovic, per poco, non ripete quanto proposto in tono negativo contro la Fiorentina. I bianconeri lavorano cercando Zaza sul filo del fuorigioco e, da una giocata di quest'ultimo, nasce la conclusione di Cuadrado ben respinta dall'estremo difensore nerazzurro. L'Inter trova un'ottima ammonizione con Marchisio, gli ospiti anche con Felipe Melo, indubbiamente il grande ex di giornata. Valeri sceglie per il modus operandi netto e duro, Khedira finisce nella lista dei gialli, non il massimo per la Vecchia Signora dopo undici minuti. Finita qui? Nemmeno per scherzo: ammonizione pure per Zaza. E la partita si sviluppa così, tra contrasti accesi e decisioni arbitrali opinabili, poco spettacolo a fare da contorno.
Recupero splendido di Melo su Zaza, ingenuo in questo caso il centravanti lucano, lento nel rapporto idea-decisione. Morata sbaglia diversi passaggi semplici, Allegri in panchina non gradisce. Murillo da una giocata difensiva pesca Jovetic, taglio che accende il pubblico locale, disinnescato magistralmente da Chiellini. L'Inter alza il baricentro, fase di interdizione tosta, straordinari per la retroguardia zebrata. Il momento gioca in favore dell'Inter, Brozovic centra una traversa clamorosa in cui c'è lo zampino di Buffon che ancora una volta si supera. Madama in netta difficoltà nella copertura degli spazi. Pogba fatica a trovare i tempi i giusti, in fase offensiva non riesce a fare la differenza, in quella difensiva dà vita a punizioni pericolose in favore degli avversari. Il primo tempo termina con una grande chiusura di Murillo su Zaza.
PAREGGIO GIUSTO – Murillo, per poco, non manda i deboli di cuore nerazzurri direttamente all'ospedale; il suo errore in fase di disimpegno, tuttavia, non viene ben sfruttato da Cuadrado. Come nei primi 45', giustappunto, è la Juventus a partire meglio, focalizzando il proprio lavoro sulle corsie esterne per cercare la superiorità numerica. Sprazzi di vero Pogba, l'attualità in merito propone non tempi bellissimi. Jovetic di sinistro impegna Buffon. Marchisio di sinistro sbaglia completamente il tentativo. Mancini, verosimilmente impaurito dal cartellino giallo, decide di togliere Felipe Melo e di inserire al suo posto Guarin. Un'azione ragionata e ideata da Cuadrado, Barzagli e Morata porta Khedira a centrare il legno, il secondo della serata meneghina. Morata, reduce dallo spavento rimediato con la Nazionale spagnola, lascia il posto al rientrante Mandzukic. Non è la serata di Zaza, lo si comprende da come tiene il campo, allora Allegri lo toglie e mette Dybala. Bel gesto sportivo di Marchisio che, con una palla invitante tra i piedi da buona posizione, la spedisce volutamente fuori con un giocatore dell'Inter a terra. Il resto è poca roba, pareggio giusto visto quanto proposto da entrambe le compagini, più utile ai nerazzurri anziché ai bianconeri.
ARBITRAGGIO TOSTO – Valeri opta immediatamente per la linea dura: giallo iniziale per tutti. Una scelta non banale valutando il valore dell'impegno, ma che non agevola la serata dal punto di vista dello spettacolo.
LA SERATA DI MELO – Acquistato per 25 milioni in passato dalla Juventus, si ritrova a gestire i tempi del centrocampo interista fortemente voluto da Roberto Mancini dopo quanto di ottimo proposto in Turchia tra le fila del Galatasaray. Dopo una melata iniziale, entrata dura per far capire a tutti di che pasta sia fatto, gestisce oculatamente il primo tempo: corsa, polmoni e cuore. Quanto necessario per conquistare rapidamente la fiducia degli interisti. Il suo match viene condizionato dal giallo, ma la prestazione nel contesto generale appare pimpante e, di conseguenza, sufficiente.
|