Поражение от Наполи ставит крест на новом Милане: cостав команды неадекватный и подбор игроков неясный.И Михайловичу нужно продемонстрировать что-то.
La sconfitta contro il Napoli ha messo la pietro tombale sul nuovo Milan: rosa inadeguata e mercato poco oculato, non si salva nessuno. Anche Mihajlovic deve dimostrare qualcosa.
L'estate è passata, i sogni di gloria ritrovati in casa Milan anche. Ci ha pensato Sarri col suo Napoli a mettere la pietra tombale sull'inizio disastroso di campionato dei rossoneri. Mihajlovic e capitan Montolivo chiedevano la prova di maturità, invece è arrivata una bocciatura senza appello, ma soprattutto netta e incontestabile.
Difficile, se non impossibile, fare distinzioni in positivo, sotto accusa ci sono tutti dal tecnico Mihajlovic ai giocatori di una rosa inadeguata che in due mesi di campionato ha messo in mostra tutti i limiti di un mercato indiscutibile per generosità ma non altrettanto per oculatezza. Doversi presentare in campo con la coppia Ely-Zapata è un segnale piuttosto chiaro in tal senso.
Sono i numeri a rendere impietoso il bilancio del Milan di Mihajlovic. Il serbo da sempre e come ha abituato nelle precedenti gestioni, chiede carattere ai suoi giocatori. I risultati però sono una squadra molle, senza cattiveria agonistica e incapace di prendere di petto le partite facendo il Diavolo. Anche per questo Sinisa non può non essere in discussione, ma la verità è che per l'ennesimo anno ad ottobre si parla già di anno di transizione. Europa? Ma va, un fallimento.
Ce n'è per ogni reparto. La difesa (13 goal subiti) non difende un po' per mancanza di qualità proprie, vedasi le amnesie di Zapata e soci; il centrocampo non fa filtro ma nemmeno palleggio, insomma non difende e non attacca, con una mancanza di personalità imbarazzante a questo punto della stagione; l'attacco non segna e senza Balotelli, arrivo un po' contestato e accolto a naso storto, non punge nemmeno. Un disastro generale. Come venirne fuori?
Questo è il compito a cui è chiamato Sinisa Mihajlovic per dimostrare di meritarsi la panchina del Milan. Ammettere con onestà di essere stato battuto da una squadra più forte come il Napoli non deve bastare, il serbo deve trovare la via d'uscita da questa situazione. Si parta dal punto più basso della sua gestione toccato dopo appena sette partite, mentre altre squadre in costruzione come Inter, Fiorentina e a suo modo lo stesso Napoli, volano. Tempo un mese, forse, e il Milan dovrà tornare a fare paura. Agli avversari, non ai tifosi. Ma se dopo la sosta dovesse arrivare un altro ko, l'esonero di Mihajlovic potrebbe non essere così fantacalcistico.
Milan-Napoli 0-4: Allan e Insigne mandano il Diavolo all'inferno
Il Napoli travolge 4-0 il Milan a San Siro: segnano Allan nel 1° tempo e Insigne (doppietta) nella ripresa, poi un autogoal di Ely. Gli azzurri sognano in grande, Diavolo in crisi.
Disastro Milan, gioia Napoli. Clamoroso e storico k.o. per i rossoneri di Sinisa Mihajlovic che crollano in casa per mano del Napoli con un poker che farà nascere non poche polemiche in casa rossonera. Fischi e cori ironici dei tifosi sugli spalti non risparmiano nessuno: dal tecnico serbo alla difesa inesistente (la seconda peggiore dopo quella del Carpi), passando per l'A.d. Adriano Galliani. E la notte a San Siro si prevede lunga in virtù di un possibile confronto tra squadra e curva. Mentre a Napoli si fa festa con la prima vittoria esterna in campionato e con una squadra che vola al 6° posto in classifica a -6 dalla vetta e sembra aver trovato finalmente la giusta strada dopo un avvio non del tutto ottimo.
BACCA VS HIGUAIN - Sinisa Mihajlovic alle prese con diversi infortuni opta per il classico 4-3-1-2. In difesa, davanti a Diego Lopez, ci sono Mattia De Sciglio e Luca Antonelli che animano le corsie laterali. Al centro difende la coppia Ely-Zapata. La cabina di regia è affidata a Riccardo Montolivo affiancato da Juraj Kucka e Andrea Bertolacci. Giacomo Bonventura fa da supporto a Carlos Bacca e Luiz Adriano. Maurizio Sarri risponde con un più offensivo 4-3-3. Tra i pali il solito Reina; linea difensiva formata da Hysai, Albiol, Koilibaly e Ghoulam. Sulla mediana spazio ad Allan, Giorginho e Hamsik a supporto del tridente composto da Higuain,Insigne e Callejon.
ERRORE DI ZAPATA, ALLAN NON PERDONA - Parte meglio il Milan che, dopo tre minuti, si fa già vedere dalle parti di Reina con una conclusione dal limite di Riccardo Montolivo: il tiro del capitano termina oltre la traversa. I rossoneri sembrano avere il pallino del gioco anche se, le offensive dei partenopei, creano parecchi problemi alla difesa di casa. Da una di queste nasce il vantaggio napoletano al tredicesimo minuto: Zapata effettua un rinvio maldestro, ne approfitta Marek Hamsik che pesca Lorenzo Insigne. Il numero 24 azzurro premia l'inserimento di Allan che a tu per tu con Diego Lopez lo trafigge grazie al piatto destro.
CONTROLLO NAPOLI - Il goal subito viene accusato dagli uomini di Sinisa Mihajlovic che si lamenta con l'arbitro Rizzoli, ma rimane solo a seguito dell'espulsione di Nenad Sakic per proteste. Forte del vantaggio e del possesso palla il Napoli controlla senza affanni, rischiando con lo scatenato Higuain, di realizzare il raddoppio. Nel finale di tempo il Milan prova a mettere in pericolo gli ospiti con Bonaventura, ma Reina non si fa sorprendere.
SUPERLATIVO INSIGNE - Come nella prima frazione è il Napoli a tenere il pallino del gioco e al minuto quarantotto Lorenzo Insigne, al termine di un triangolo con Gonzalo Higuain, beffa l'incolpevole Diego Lopez con un tiro a giro dall'interno dell'area. A San Siro cala il gelo e della curva sud iniziano i primi cori di protesta contro la squadra di Sinisa Mihajlovic. Lo stesso tecnico prova a giocarsi il tutto per tutto inserendo Alessio Cerci per Andrea Bertolacci (ancora una prova opaca), passando al 4-3-3. Subito dopo, Rodrigo Ely, prova a farsi perdonare dai clamorosi errori con un colpo di testa che trova la pronta risposta di Reina. Ma è un fuoco di paglia, perchè il Napoli è padrone del campo e, al minuto 67, Lorenzo Insigne con una chirurgica punizione dal limite, in posizione defilata sulla sinistra, trafigge sul suo palo Diego Lopez, non esente da colpe.
POKER NAPOLI - La gara, di fatto, si chiude qua, con Sarri che al minuto 74 regala la meritata standing ovation al fantasista napoletano mentre Adriano Galliani abbandona la tribuna ('salvandosi' dalla protesta della Sud). Nel finale (al 77'), Rodrigo Ely, su cross basso e teso di Ghoulam dalla sinistra, nel tentativo disperato di anticipare Higuain a centro area, in scivolata la mette alle spalle del proprio portiere, gelando i tifosi che abbandonano anzitempo San Siro.
Record di goal in Serie A, prestazioni mostruose: Insigne è il valore aggiunto del Napoli e probabilmente il miglior calciatore italiano al momento.
Napoli è Gonzalo Higuain, ma è anche e soprattutto Lorenzo Insigne. Lui, napoletano di Fuorigrotta, si è preso finalmente la squadra che tifa sin da bambino e la strada verso la gloria non è stata affatto semplice.
Dopo lo splendido anno vissuto a Pescara con Zeman, Insigne è tornato a Napoli per essere protagonista ma il sogno ha rischiato di trasformarsi in incubo. I fischi dei tifosi, gli infortuni e le voci su un presunto addio hanno frenato la sua crescita personale.
Ma Insigne non si è mai arreso, ha lottato per meritarsi quella maglia che gli appartiene di diritto. Sarri lo ha messo al centro del progetto, cosa che Mazzarri prima e Benitez poi non avevano mai fatto. Lo 'scugnizzo', che nel frattempo è diventato uomo, si è trasformato così nel valore aggiunto del Napoli.
Il Napoli si gode un Magnifico Insigne: è lui il miglior calciatore italiano?
Record di goal in Serie A, prestazioni mostruose: Insigne è il valore aggiunto del Napoli e probabilmente il miglior calciatore italiano al momento.
Napoli è Gonzalo Higuain, ma è anche e soprattutto Lorenzo Insigne. Lui, napoletano di Fuorigrotta, si è preso finalmente la squadra che tifa sin da bambino e la strada verso la gloria non è stata affatto semplice.
Dopo lo splendido anno vissuto a Pescara con Zeman, Insigne è tornato a Napoli per essere protagonista ma il sogno ha rischiato di trasformarsi in incubo. I fischi dei tifosi, gli infortuni e le voci su un presunto addio hanno frenato la sua crescita personale.
Ma Insigne non si è mai arreso, ha lottato per meritarsi quella maglia che gli appartiene di diritto. Sarri lo ha messo al centro del progetto, cosa che Mazzarri prima e Benitez poi non avevano mai fatto. Lo 'scugnizzo', che nel frattempo è diventato uomo, si è trasformato così nel valore aggiunto del Napoli
Lo dicono anche i numeri: Insigne ha segnato 5 reti in 7 partite - record personale in Serie A - ed è entrato in 8 dei 16 goal segnati dal Napoli. A San Siro ha aperto con un assist e chiuso con la splendida punizione che ha messo definitivamente in ginocchio il Milan. Uno spettacolo assoluto che ha deliziato i tifosi azzurri e il ct Conte presente in tribuna.
Già perché ora che si è preso il Napoli, Insigne vuol prendersi anche la Nazionale. In un momento del genere non è azzardato dire che Lorenzo è probabilmente il miglior calciatore italiano in circolazione, uno alla Del Piero, alla Totti, alla Roberto Baggio.
Non alla Maradona però: "Non paragonatemi a Diego... ", si è affrettato a dire Insigne che però non ha timore di dire Scudetto: "Ce la giocheremo, faremo il massimo per arrivare il più in alto possibile".
Niente paragoni quindi, soltanto una proiezione di quello che potrebbe essere Insigne per il Napoli e per la Nazionale. "Insigne è il giocatore italiano più geniale delle ultime generazioni, deve solo restare coi piedi per terra", ha sottolineato Sacchi, uno che sui geni ci ha sempre visto bene.
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