Berlusconi secco: “Mihajlovic resta? Dipende da come andrà la stagione”
Deluso, Berlusconi sembra propenso a cambiare nuovamente: ma se il Milan dovesse trionfare in coppa sarebbe impopolare farlo. Intanto, faccia a faccia Mihajlovic-squadra.
Prima della gara contro il Chievo, la perplessità di Sinisa Mihajlovic e Adriano Galliani era la stessa: "Basta una partita sbagliata e qui torna sempre in discussione tutto". Probabilmente è così, ma sta di fatto che il tecnico serbo in discussione lo è sempre stato, anche nei momenti più felici della stagione, piena di alti e bassi, del Milan.
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L'orientamento della società, in questo momento, è chiaro: nella prossima stagione Mihajlovic, a meno di un dietrofront, non sarà più l'allenatore rossonero. Nonostante la stima da parte del gruppo, che più volte si è schierato con lui anche pubblicamente ribadendo come cambiare nuovamente guida tecnica sia un errore da non commettere.
Però Sinisa non piace a Berlusconi: ecco il problema. L'attuale sesto posto in campionato, con l'Inter nuovamente fuggita a 6 lunghezze di distanza, non va giù al patron, che evidentemente pensa di aver costruito una squadra in grado di lottare per altri obiettivi e si ritrova ora a sperare in una qualificazione per l'Europa League. L'obiettivo minimo diventato ormai obiettivo massimo.
Non c'è proprio nulla che possa salvare Mihajlovic, dunque? Beh, qualcosa c'è: ad esempio, sottolinea la 'Gazzetta dello Sport', un successo in Coppa Italia. Un brodino, forse, che però consentirebbe al Milan di vincere nuovamente qualcosa dopo lo scudetto e la Supercoppa del 2011 con Allegri. E probabilmente salverebbe il posto all'allenatore, perché sarebbe impopolare procedere con l'esonero dopo la conquista di un trofeo.
"È prematuro parlare adesso del futuro di Mihajlovic - svia lo stesso Berlusconi, che in mattinata è intervenuto a 'Radio Anch'io', programma di 'Radio 1' - La sua permanenza dipenderà dall'andamento dell'ultima parte di stagione".
E mentre si continua a sussurrare, con convinzione però sempre maggiore, il nome di Christian Brocchi come possibile successore di Mihajlovic, ieri lo stesso Sinisa ha tenuto a rapporto la squadra. Per nulla soddisfatto della prestazione di Verona contro il Chievo, prima ancora che del deludente 0-0 maturato al Bentegodi.
Il tecnico ha parlato la squadra, al coperto dello spogliatoio, prima dell'allenamento. Pretendendo maggiore impegno da tutti e dando seguito alle parole di Abbiati e Abate, che domenica al fischio finale di Damato avevano criticato pesantemente l'atteggiamento della squadra. Se sarà servito per dare la famosa scossa, solo le prossime settimane potranno stabilirlo.
Nel 'lunch match' del 29° turno di Serie A, il Milan impatta contro il Chievo Verona sullo zero a zero, perdendo terreno sulle dirette avversarie.
Dopo la sconfitta contro il Sassuolo, il Milan non alza la testa ed impatta in un altro passo falso, pareggiando contro il Chievo. La squadra di Miahjlovic non riesce a fare male ad una difesa, quella di casa, sempre solida e ben messa in campo. Dopo un primo tempo opaco, i rossoneri crescono nella ripresa, grazie anche alle sostituzioni, ma la porta di Bizzarri appare stregata. Anche molto sfortunato il Milan, che vede respinti i suoi attacchi anche da due legni, uno di Abate e uno di Bertolacci. Al 'Diavolo' adesso serve l'impresa per centrare la corsa all'Europa.
SI FERMA KUCKA – Sinisa Mihajlovic era intenzionato a tornare al 4-3-3, l'infortunio in extremis di Kucka ha però costretto il serbo a riproporre il 4-4-2. In difesa c'è il ritorno da titolare per Romagnoli. A centrocampo c'è la chance per Poli, mentre l'attacco è guidato da Bacca e Menez.
Maran non cambia modulo ma si affida ad un paio di nuove scelte. L'attacco sarà guidato da Floro Flores e Meggiorini. In mediana c'è il ritorno di Hetemaj, preferito a Rigoni. Classica difesa a quattro, con Dainelli e Cesar coppia centrale.
DONNARUMMA SFORTUNATO – La giornata del Milan non è cominciata all'insegna della fortuna. Dopo lo stop nel riscaldamento di Kucka, arriva anche l'infortunio di Donnarumma, che dopo pochi minuti deve abbandonare il campo per una botta alla testa. Al suo posto entra Abbiati, che si fa subito notare per un paio di parate fondamentali. Il Chievo Verona infatti ha cominciato con più coraggio la gara del Bentegodi, schiacciando il Milan nella sua metà campo. La difesa rossonera però regge e l'arma del contropiede diventa quella principale.
MILAN IN CRESCITA – Con il passare dei minuti la partita si assesta: il Chievo cala i giri del motore ed il Milan comincia a prendere sicurezza nelle sue giocate. Continua a sentirsi la mancanza del lavoro di Niang, però. Menez e Bacca si danno un gran da fare in attacco ma i due non sembrano fatti per giocare insieme. Le occasioni continuano a non arrivare per la squadra di Sinisa Mihajlovic, oggi guidata da Sakic in panchina. Tra gli uomini della panchina rossonera comincia a muoversi qualcosa, la difesa del Chievo così non sembra avere alcun problema.
ROSSONERI FERMATI DAI LEGNI - Nel secondo tempo, infatti, il Milan mischia le carte in tavola, buttando dentro Luiz Adriano, dopo un lunghissimo periodo relegato ai margini. Nell'occasione della sostituzione, da registrare l'uscita polemica di Menez, nervoso per il cambio. La gara si accende e cominciano a fioccare le occasione per i rossoneri, una clamorosa: nella stessa azione, Abate colpisce il palo e Bertolacci, sulla respinta, becca la traversa da ottima posizione.
INUTILE FORCING - Nella fase finale del match il Chievo scompare dal campo e si limita a fronteggiare gli attacchi avversari, che sono cresciuti costantemente durante i novanta minuti. Bonaventura e compagni, però, non riescono a scalfire il muro eretto da Rolando Maran, sempre bravo a schierare i suoi giocatori. Il Milan vive anche un brivido inaspettato nei minuti conclusivi, con un goal annullato a Cacciatore. Sinisa Mihajlovic perde terreno dalle dirette avversarie e adesso ha bisogno di una scossa per l'ultima parte di stagione.
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