La Juventus esce dalla Champions dopo aver sfiorato l'impresa: due goal in casa del Bayern, poi la rimonta bavarese e i supplementari dove decidono Thiago e Coman.
Juventus a un passo dall'impresa, autrice di una prova a tratti commovente, punita caramente da un Bayern Monaco irriconoscibile. Primo tempo perfetto della compagine zebrata: lucida e incisiva. Secondo tempo meno bello, baricentro basso ed errori banali pagati a carissimo prezzo. Passano i bavaresi ai supplementari, supportati dalla bontà della panchina e dal temperamento degli ex. Ma la Vecchia Signora esce a testa alta, altissima, contro la grande favorita assieme al Barcellona alla vittoria in terra meneghina.
MANDZUKIC IN PANCHINA – Sorprese continue; non in chiave positiva. Problemi di abbondanza per il Bayern Monaco, proposto per l'occasione da Pep Guardiola con il 4-2-3-1, scelta finale ricaduta in mezzo al campo su Xabi Alonso. Ecco quanto offerto dal tecnico spagnolo: Neuer tra i pali; Lahm, Benatia, Kimmich e Alaba nel pacchetto arretrato; Xabi Alonso e Vidal a dare quantità e qualità al centrocampo bavarese; estro e fantasia con Muller, Ribery e Douglas Costa ad agire alle spalle di Lewandowski.
Massimiliano Allegri, invece, è costretto a convivere con una situazione infortunati assai caotica e, all'ultimo, a farne le spese è Mandzukic recuperato per la panchina. Buffon in porta; Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci ed Evra nella linea a quattro difensiva; Hernanes in cabina di regia assistito da Khedira e Pogba; Alex Sandro e Cuadrado a supportare il lavoro offensivo di Morata.
POGBA LA APRE – Il Bayern Monaco, come palesato a lunghi tratti nel match d'andata, vanta un tasso tecnico superiore rispetto alla compagine bianconera. Detto questo, nella fase embrionale dell'incontro, i padroni di casa si ritrovano sotto per colpa di una leggerezza di Alaba non perdonata da Pogba. Gli uomini di Guardiola accusano il colpo, schiaffo a freddo, piano partita completamente saltato.
Juventus diligente in entrambe le fasi, baricentro alto e voglia di dare tutto sul rettangolo di gioco per non conseguire rimpianti. Una conclusione dalla distanza di Douglas Costa prova a spronare un Bayern Monaco ben controllato dalla Vecchia Signora. Neuer, nervoso, per poco non combina il secondo errore individuale grossolano, gestito grazie a Morata pescato in fuorigioco (dubbio). I bavaresi provano a creare la superiorità numerica sulle corsie esterne, Ribery e Douglas Costa a tentare ripetutamente l'uno contro uno, mettendo in difficoltà Lichsteiner ed Evra. Ma è ancora la Juventus, in ripartenza, a mettere in ginocchio il Bayern Monaco: giocata pazzesca di Morata sfruttata da una fiammata – tecnica – di Cuadrado: 0-2.
EFFETTO CUADRADO – La prima mezz'ora scorre con una Juventus estremamente competitiva in tutti i suoi fondamentali, protagonista all'Allianz Arena nonostante le molteplici pesanti defezioni, spalleggiata da un settore ospiti in delirio. Tatticamente, per i bianconeri, un primo tempo al limite della perfezione. Il Bayern Monaco ci prova con il possesso ragionato – troppo – sterile. Madama a ritmi bassi riesce a chiudere tutti gli spazi, raddoppi di marcatura e grande cuore.
Allegri dalla panchina chiede ai suoi di non abbassarsi troppo, vietato concedere ampio spazio al genio dei bavaresi. Buffon, come spesso accade, sa rendersi decisivo nei momenti decisivi; e con una parata attenta regala ai suoi il doppio vantaggio nella prima frazione di gara. Ma c'è di più, c'è una Juventus scatenata che per poco non trova persino il terzo sussulto di giornata sempre con Cuadrado.
MORATA PROTAGONISTA – Guardiola nella ripresa opta subito per il primo cambio: Bernat al posto di Benatia. Missione chiara: cambiare tatticamente. Bayern Monaco costantemente nervoso e lo si evince dalla lite tra Vidal e Lichtsteiner, entrambi ammoniti da Eriksson. Anche Lewandowski finisce nella lista degli indisciplinati per un comportamento irregolare su Evra. La sfida diventa tosta, pure Bonucci si becca un giallo a palla lontana, nervi tesi a comporre una serata incredibile.
Douglas Costa prova a inventare ma i suoi compagni non lo seguono, tagli errati e letture poco produttive. Juventus sempre attenta alle ripartenze, Morata a svariare su tutto il fronte offensivo senza offrire punti di riferimento, quasi mai neutralizzato oculatamente dal pacchetto arretrato bavarese. Guardiola s'affida ad un altro ex di giornata, Coman a rilevare Xabi Alonso, squadra proiettata unicamente ad attaccare.
RIMONTA BAYERN – Khedira, non al top della condizione, lascia il campo a Sturaro; quest'ultimo autore all'andata di un goal preziosissimo. Mandzukic, in dubbio fino all'ultimo, sostituisce un ottimo Morata. Ma il Bayern prende campo e, dai piedi del solito Douglas Costa, nasce il goal di Lewandowski abile nel beffare Bonucci con un movimento chirurgico. L'Allianz Arena diventa una bolgia, pubblico locale a spingere i propri beniamini a trovare il pareggio, Juventus costretta a difendersi con le unghie e con i denti. Tanti i duelli tra Coman e Alex Sandro, tecnica e velocità d'esecuzione al potere, spettacolo nello spettacolo. La rimonta del Bayern Monaco si completa allo scadere, errore in disimpegno, Muller non perdona e la sfida si trascina ai supplementari.
BAVARESI AI QUARTI – Il Bayern Monaco ha più benzina, ma è la Juventus a spaventare Neuer con Lichtsteiner. Guardiola sfrutta il suo ultimo cambio a disposizione inserendo Thiago Alcantara per Ribery. Squadre stanche, melina qua e là, la posta in palio è altissima. I bianconeri non hanno più la forza di effettuare trame positive e, ancora una volta, la difesa viene colpita in maniera elementare dal Bayern Monaco: Thiago Alcantara. E i giochi si chiudono totalmente con il goal dell'ex – Coman – autore di minuti decisi e decisivi.
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